mercoledì 17 marzo 2010

Scontro tra ispettori e pm



Il ministro della Giustizia, Angelino Alfano

17-03-2010
E' gelo. Tra la procura di Trani e gli ispettori del ministro della Giustizia i rapporti si fanno subito tesi. La dichiarazione di guerra la consegna alla stampa il pubblico ministero di Trani, Michele Ruggiero
TRANI. Il pm è nei corridoi della procura generale di Bari in attesa di essere ascoltato, assieme al procuratore Carlo Maria Capristo, dai due ispettori del ministero della Giustizia guidati da Arcibaldo Miller.
L'indagine è sotto "segreto istruttorio" - spiega Ruggiero - quindi "tutto quello che non è stato reso noto agli indagati non sarà reso noto agli ispettori". Tradotto per i non addetti ai lavori significa: agli ispettori non sarà dato nulla. Questo perché gli indagati non hanno ricevuto alcun atto d'indagine, neppure un avviso di garanzia.
Fino a ieri l'unico a sapere formalmente di essere indagato a Trani era il premier Silvio Berlusconi, per concussione e minacce all'Agcom.
Lunedì i legali del premier, Filiberto Palumbo e Niccolò Ghedini, hanno chiesto e ottenuto dalla procura di sapere se il loro assistito è realmente sotto indagine, così come riferivano da giorni i media. E i pm hanno subito risposto con un'attestazione nella quale è scritto che Berlusconi è sottoposto ad indagini per concussione e minacce all'ufficio dell'Autorità garante delle Comunicazioni (Agcom).
Quasi certamente in relazione a questo Ghedini e Palumbo saranno oggi in procura a Trani: non è escluso che vi si rechino per depositare una memoria ai pubblici ministeri. Nessun atto è stato finora notificato al commissario dell'Agcom, Giancarlo Innocenzi, indagato per favoreggiamento per non aver ammesso durante l'interrogatorio del 17 dicembre scorso, a Trani, di aver subito pressioni da Berlusconi per fermare Annozero; e neppure al direttore del Tg1, Augusto Minzolini, accusato di 'rivelazione di segreti su un procedimento penale' per aver rivelato al telefono, subito dopo essere stato ascoltato dal pm Ruggiero, il contenuto dell'interrogatorio durante il quale era stato sentito sui tassi usurari applicati su alcune carte di credito American Express.
Il mandato che avrebbero ricevuto gli ispettori inviati dal ministro della Giustizia, Angelino Alfano, riguarderebbe la competenza territoriale dell'inchiesta, un eventuale abuso delle intercettazioni e la violazione del segreto d'ufficio. Domande che sarebbero state poste ripetutamente nel corso delle audizioni, durate ciascuna oltre due ore, prima al procuratore Capristo, poi al pm Ruggiero. Intanto l'inchiesta sembra aver subito un'accelerazione.
Ieri mattina i pm hanno ascoltato come testimone Michele Santoro sulle pressioni esercitate dalla politica per fermare Annozero. Il giornalista ha consegnato ai magistrati le lettere aziendali dell'autunno scorso che riguardavano Annozero e avrebbe tirato in ballo il direttore generale della Rai, Mauro Masi.
Proprio del manager Rai è la firma che compare nel parere chiesto dalla Rai all'Agcom sulla vicenda del contratto che ha poi legato Marco Travaglio alla trasmissione di Raidue. Pare che la 'vicenda Masi' abbia incuriosito i magistrati. Forse anche per questo i quattro pm del caso Rai-Agcom avrebbero delegato alla Guardia di finanza di acquisire all'Agcom alcuni atti: lettere e delibere sugli interventi dell'Autorità su Annozero.
L'acquisizione servirebbe ad incrociare il contenuto dei colloqui intercettati con gli atti. Il fine è di provare la presunta concussione compiuta dal premier sulla quale poggia l'indagine che presto potrebbe essere inviata per competenza a piazzale Clodio.



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