Silvio Berlusconi oggi è intervenuto alla festa per i 90 anni di don Luigi Verzé in cerca di "parole positive e buoni sentimenti". E' il momento di moderare i toni, perché l'aria che tira non fa bene a nessuno. L'invito arriva dal leader della Lega Umberto Bossi intervistato dal Corriere della Sera. Ma per il leader dell'Idv, Antonio Di Pietro: "E' comprensibile che Berlusconi mi tema, perché vede in me e nell'Italia dei Valori una spina nel fianco".
MILANO. Il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, che oggi è intervenuto alla festa per i 90 anni di don Luigi Verzé, si è dichiarato contento perché è stata una mattinata "lontana dall'atmosfera avvelenata di questi giorni". "E' inutile dire - ha detto Berlusconi - che questa mattinata è stata bellissima anche per me perché siamo usciti, siamo stati lontani dall'atmosfera avvelenata in cui siamo stati costretti a stare soprattutto in questi ultimi giorni". "Questa mattina - ha proseguito - abbiamo sentito solo parole positive e buoni sentimenti. E' stata una mattinata splendida". Berlusconi per descrivere la mattinata ha ricordato una frase napoletana: "A Napoli si dice 'tengo o' core int'o zucchero''. Questa mattina ho il cuore che è uno zucchero che più zucchero non si può".
Berlusconi, alla festa di don Luigi Verzé, si è detto convinto che il progetto per allungare la vita media a 120 anni possa diventare una realtà. "Guardate - ha detto il premier alla platea - che i 120 anni sono l'età media che tutti potranno raggiungere. Nell'Ottocento la vita media era di 23 anni, nei primi anni del Novecento 43 e oggi è arrivata a 80, 81 per le donne e 79 per noi uomini. Quando parlo con don Luigi dico sempre, va bene la vita media di 120 anni ma per noi facciamo 30 anni in più". Berlusconi ha quindi sottolineato che il progetto è realizzabile attraverso gli studi, compresi quelli sulle cellule staminali e sullo stile di vita: "E' possibile allungare e migliorare la nostra vita e così anche le nostre azioni buone".
"E' comprensibile che Berlusconi mi tema, perché vede in me e nell'Italia dei Valori una spina nel fianco". Il leader dell'Idv, Antonio Di Pietro, commenta così le presunte affermazioni nei suoi confronti del presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, intercettate nell'inchiesta di Trani. "Per anni - sostiene l'ex magistrato nel corso di un incontro elettorale in provincia di Torino - siamo stati l'unica opposizione chiara nei contenuti e determinata nell'azione. Finalmente, come ha dimostrato la manifestazione di ieri a Roma, anche i cittadini e gli altri partiti politici hanno capito che prima ci liberiamo del nefasto Berlusconi prima possiamo parlare di economia, di lavoro, di tutela dell'ambiente e del territorio".
E' il momento di moderare i toni, perché l'aria che tira non fa bene a nessuno. L'invito arriva dal leader della Lega Umberto Bossi che, intervistato dal Corriere della Sera, definisce la questione delle intercettazioni che ha coinvolto il premier Silvio Berlusconi, il direttore del Tgi Augusto Minzolini e il commissario dell'Agcom Giancarlo Innocenzi, "una cosa da matti". "Forse Berlusconi dovrebbe stare più attento - aggiunge Bossi - però non è che un presidente del Consiglio possa non parlare al telefono perché sa sempre di essere intercettato. Ma dove siamo?". Il ministro delle Riforme parla anche delle liste non ammesse del Pdl e sottolinea che sarebbe stato meglio raggiungere un'intesa prima che scoppiasse il caso e se non lo si è fatto, "le liste bisognava presentarle bene". A questo punto è difficile anche cercare un dialogo, perché "si rischia di passare per traditori - prosegue Bossi - ma con i partiti onesti bisogna iniziare a parlare" e il Pd a Bossi appare "abbastanza" onesto. Dopo le elezioni regionali, Bossi si aspetta una accelerazione sul federalismo e se "a Roma fanno orecchie da mercante - precisa - il Nord questa volta si incazza". "Capiremo in fretta se il Parlamento è disponibile a procedere in una direzione federalista o no - continua Bossi - E moduleremo la discesa del Po del prossimo settembre in base alle risposte ricevute dal Parlamento". Quanto alle elezioni in Veneto, Bossi è ottimista sul successo di Luca Zaia, candidato della Lega. "Lo voteranno anche gli operai - assicura il leader del Carroccio - la differenza con Giancarlo Galan è questa: lui piace molto anche al popolo e anche alle signore, che fanno la differenza", perché "solo la Lega - conclude Bossi - ha capito quale potenzialità enorme abbiano le donne in politica".
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