ROMA. Un "nuovo movimento", un "esercito del bene" formato da "promotori della libertà" che risponderanno direttamente ed esclusivamente a lui, coordinati da Michela Vittoria Brambilla e con una struttura autonoma, anche se in collegamento con il Pdl. Se non è un nuovo "predellino", poco ci manca.
In ogni caso, quella annunciata da Silvio Berlusconi è certamente una novità nel panorama politico del centrodestra. Forse una prima reazione - magari da trasformare in risposta definitiva dopo le elezioni - ai "giochi di potere" interni al partito da lui stesso denunciati qualche giorno fa. Un annuncio condito dagli immancabili attacchi alla sinistra, rea di "spalancare le porte agli stranieri", di essere "anti-italiana" e di fare solo "chiacchiere". E da un nuovo, durissimo attacco alle attuali norme sulle intercettazioni che consentono "un sistema barbaro, da stato di polizia", in cui i giornali pubblicano "solo fango" visto che "non ci sono reati che emergono con certezza".
Ma il messaggio che il Cavaliere vuole inviare è un altro. Ed è principalmente destinato alla sua forza politica. Un partito, ricorda Berlusconi nella sua lunga premessa, che deve essere "democratico", in cui le decisioni sono prese a maggioranza, con la minoranza obbligata ad "adeguarsi". Di fatto, rammenta, è già così: "Io non decido nulla, eseguo solo gli ordini", sottolinea, citando l'esempio della scelta dei candidati per le regionali. Del resto, ci tiene a sottolineare, il Pdl "non è un partito classico", ma semmai un "movimento" nato nei gazebo, fatto dalla gente. Per questo "abbiamo deciso di recepire la volontà di tanti elettori di essere maggiormente partecipi".
A loro, il premier lancia un "appello" e una "proposta". L'invito è a "scendere tutti in campo", ad "impegnarsi personalmente". L'idea è quella di formare "paladini della libertà", per creare un "esercito del bene, di chi ama" da contrapporre a quello del "male, di chi odia". Una "forza popolare", un "nuovo movimento dal basso" in grado di trasformare il Pdl in una "forza della gente, fra la gente". Un appello diretto alla base, un invito a farsi sentire, ad organizzarsi, a contribuire al tesseramento, alle manifestazioni e alle campagne elettorali. Una struttura da affiancare al partito, con una struttura autonoma, soggetta ad un'unica autorità: la sua. "Questi promotori della libertà - precisa Berlusconi - faranno riferimento e risponderanno direttamente a me. Saranno al mio fianco in tutti gli impegni futuri. Saranno coordinati da Michela Vittoria Brambilla che opererà in raccordo con il coordinamento nazionale".
Berlusconi descrive nei dettagli la sua nuova creatura: sarà composta da tesserati, che avranno una loro organizzazione, con responsabili territoriali tematici e referenti nel partito. Solo così, sottolinea, "il Pdl diventerà un grande, grande, grande partito capace di interpretare i sogni della nostra gente". Nell'imminenza di elezioni che hanno "valenza nazionale" ed in cui l'elettore dovrà fare una "scelta di campo" fra il "governo del fare e la sinistra delle chiacchere", Berlusconi é attento a non compiere eccessivi 'strappi'. Per questo precisa che la Brambilla opererà "raccordandosi" con il coordinamento del Partito. E la presenza dei due coordinatori Sandro Bondi e Denis Verdini in prima fila conferma che a differenza di quando fondò il Pdl, affidandone almeno inizialmente il marchio proprio alla Brambilla, il nuovo "movimento" nasce alla luce del sole.
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