La maggioranza ha inserito nel Milleproroghe un emendamento che assicura gli stessi fondi dell’anno precedente per tutti i quotidiani tranne che per quelli pubblicati all’estero. Su di essi si è invece abbattuta la scure che taglia il 50 percento dei fondi
La Camera, approvando ieri il Decreto Milleproroghe, ha commesso un atto di ingiustizia e di discriminazio- ne nel confronti degli italiani all'estero.
Ecco i fatti. Per rimediare alle norme contenute in un decreto dello scorso luglio che rendevano incerto il diritto dei quotidiani di partito, quelli editi da cooperative di giornalisti, quelli editi da cooperative, fondazioni e enti morali e quelli editi e pubblicati all'estero, di continuare a ricevere i contributi previsti dalla legge sull'editoria, la maggioranza ha inserito nel Milleproroghe un emendamento che ripristina questa certezza e assicura gli stessi fondi dell'anno precedente. Per tutti, tranne che per i quotidiani pubblicati all'estero. Su di essi si è invece abbattuta la scure del governo che taglia il 50 percento dei fondi.
L'emendamento, come dicevamo è ingiusto, discriminatorio e anche incostituzionale, in quanto i quotidiani all'estero fanno parte integrante dei giornali che hanno diritto alle provvidenze in base alla legge e questa legge, appunto, non è stata abrogata o modificata.
Per le decine di pubblicazioni politiche o edite in cooperativa tutto resta quindi come prima. La maggioranza ha deciso invece di "punire" soltanto i quotidiani all'estero, indubbiamente l'anello più debole, quello che non può contare, come i quotidiani di partito, su santi in Paradiso, o meglio in Parlamento.
America Oggi fa parte di questo ristretto numero di quotidiani, assieme al Corriere Canadese, al Globo-La Fiamma dell'Australia e alla Voce d'Italia di Caracas, per i quali, un contributo dimezzato può fare la differenza tra la vita o la morte.
America Oggi è un giornale libero, pluralistico e autorevole e queste qualità, attraverso gli anni, ci sono state testimoniate pubblicamente da esponenti della politica, della diplomazia (ultimo in ordine di tempo l'ambasciatore d'Italia a Washington Giulio Terzi) e della cultura.
Ma la punizione non è solo per America Oggi, lo è per tutti gli italiani d'America. Per tutti quei lettori per i quali il nostro quotidiano non è soltanto una vitale fonte di informazione ma anche un forum attraverso il quale poter esprimere in piena libertà la loro opinione.
America Oggi, unico quotidiano in lingua italiana pubblicato negli Stati Uniti, svolge un compito fondamentale non soltanto per quanto riguarda l'informazione ma anche e soprattutto per la preservazione della lingua e della cultura italiana in America.
La sua importanza è sicuramente maggiore di quella dei quotidiani di partito, come "La Padania", "L'Unità" o "Il Secolo d'Italia", per i quali i contributi, per decine di milioni, sono rimasti inalterati.
E' giusto?
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